BERTA ISLA di Javier Marìas
Berta Isla (2017)
di Javier Marìas
EAN 9788806237431
consigliato da Federico Francesco Guzzi
Berta Isla ha sposato Tomás pensando di conoscerlo da sempre, che anzi fosse lui a non conoscere qualcosa di lei, a non sapere cioè della verginità perduta con un altro uomo. Eppure è proprio il buon Tomás, il prevedibile Tomás a nascondere il segreto più grande e sconvolgente. Nessuno come Marías sa mostrare il lato oscuro e insieme quello luminoso dell’amore, nessuno meglio di lui sa che ogni cuore che batte è un mistero, persino per il cuore che gli sta più vicino.
Berta Isla ha sposato Tomás Nevinson nel maggio del 1974, nella chiesa di San Fermín de los Navarros, vicino alla scuola che entrambi hanno frequentato e dove si sono incontrati la prima volta. Lo ha sposato dopo essere stata la sua ragazza per anni senza mai fare l’amore con lui (perché tra buoni borghesi innamorati si usava cosí) e dopo aver perso la verginità con un altro in un giorno che non smetterà mai di ricordare. Lo ha sposato conoscendolo da sempre, convinta di aver trovato il suo destino, ma senza sapere nulla di lui, nulla che fosse davvero importante. Ma Tomás qualcosa di davvero importante lo stava nascondendo e non avrebbe mai potuto dirlo, a lei come a nessun altro. Durante i suoi anni universitari a Oxford infatti, in uno stupido giorno, il caso aveva deciso di condizionare la sua esistenza, e quella della moglie, per sempre. Il nuovo romanzo di Javier Marías è la storia di un amore imperfetto, come lo sono tutti. Di una donna, Berta Isla, che ha scelto di stare accanto a un uomo che può soltanto sperare di conoscere, ma che in fondo non si rivelerà mai per ciò che è realmente. È la storia di una relazione che, finita la passione, si regge in fragile equilibrio sul segreto, sulla lealtà e sul risentimento, su quanto non si vuole o non si può dire. È la storia di due cuori da sempre sconfitti che insieme cercano di resistere nella battaglia.
Leggi l’anteprima del libro (da Google Books)
Il commento di Federico
“Javier Marías è tra i più grandi scrittori viventi. Lo metto nei primi cinque esistenti. Questo suo ultimo romanzo “Berta Isla” (Einaudi, 2018, pp. 478) riesce a superare il precedente (e notevole) “Così ha inizio il male” (della cd trilogia sentimentale ho già detto in precedenti post). Venendo a “Berta Isla”, direi che è un romanzo perfetto. Un affresco potente e precisissimo di come le nostre vite possono cambiare, di come a volte pensiamo di poterle gestire mentre siamo solo dei burattini (del caso, di forze superiori, financo di noi stessi). In tutto ciò l’amore, i rapporti, ne pagano le conseguenze, non si riesce mai a tracciare una linea netta e precisa, c’è sempre del torbido o comunque (nei casi migliori) una zona d’ombra invalicabile, inaccessibile, l’ignoto. In una delle significative frasi che ho citato scrive che: “non sempre riconosciamo le storie d’amore, pur quando ne siamo noi stessi l’oggetto”; in effetti viviamo (tema trattato magistralmente nel suo “Domani nella battaglia pensa a me”) nell’inganno o comunque nell’inconsapevolezza e nella mancanza di conoscenza (come scriveva Phil Roth nella “Macchia umana”: crediamo di sapere mentre invece è incredibile come non sappiamo nulla di nulla). La vita rimane un mistero, agiscono forze potenti, penetranti che la modulano secondo traiettorie inusitate e imponderabili. Comunque restiamo aggrappati all’amore, alle esperienze, a quel barlume di conoscenze rimastoci. Com’è giusto che sia, del resto. “Berta isla” è il romanzo perfetto, di una precisione disarmante, con dovizia di particolari (in una prosa di valore assoluto), descrive fatti, esperienze, stati d’animo (anche da più punti di vista) senza un minimo cedimento. Tutto preciso, nel suo sentimentalismo abbinato al cinismo, la narrazione incede in modo costante verso un epilogo cosi reale, consolatorio, che quasi irretisce il lettore.”